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Albanien

Albanien

Nome: Albanien
Anno di costruzione: 1910
Cantiere: STT - Trieste
Armatore: Lloyd Austriaco, Porto di registro: Trieste
Corpo: ferro con due alberi
Dimensioni: lunghezza 66m, larghezza 9,7m e l'altezza di 4,8m
Dislocamento: 1.122 t
Motore: 1350 HP, la trasmissione tripla, 1 elica, 12 Knts
Equipaggio: 28 membri
Profondità: 73m
Affondata da due siluri il 4 giugno del 1916 alle ore 05:50 , nelle immediate vicinanze dell’isola di Pag, 6 Nm a nord di Novalja. I siluri sono stati sparati dal sommergibile italiano “Atropo”, guidati dal capitano Maraghini e con Nazario Sauro come alleger. Al momento del naufragio la nave era militarizzata esono morti tre soldati ed un membro dell’equipaggio.

Relitto “Albania” si trova sul fondo sabbioso a 72 metri di profondità, ma nonostante ciò, la visibilità è buona. Il ponte è intatto, a differenza della poppa, distrutta probabilmente durante l’affondamento e conseguenza un forte impatto con il fondo marino, coperta ora con uno strato di fango e di ostriche. Il relitto ha molte aperture e boccaporti. L’mmersione dalla poppa, consente di trovare il coperchio che permette l’ingresso nella stiva di poppa e due piccoli boccaporti dai quali i entra nella caldaia. A prua, proprio sotto il ponte, ci sono delle scale che portano al piano inferiore dove c’erano le stanze dell’equipaggio. Proseguendo, si arriva al boccaporto dove si accede alle stive di prua , dopo aver fatto una rampa di scale troveremo un altro piccolo boccaporto, attraverso il quale si arriva ai magazzini di prua. Entrambi gli alberi, a prua ed a poppa sono ancora in piedi. L’elica è chiaramente visibile, per circa due terzi del suo raggio.

Sul lato destro della poppa, a livello del fondo, vi è un foro che è stato creato da uno dei siluri che ha causato l’affondamento. Attraverso questo foro si può entrare facilmente nella stiva di poppa. L’interno della stiva di poppa è coperto da sedimento, nonostante ciò attraverso le crepe nel soffitto può essere raggiunto il ponte che si porta ai livelli superiori della nave.

Questo ponte è certamente serviva per accogliere l’equipaggio, dal momento che dentro sono state trovate diverse ceramiche, vasi e simili. Per uscire da questa camera, è necessario ritornare nella stiva di poppa ed uscire attraverso il boccaporto a pozzetto o dal buco causato dall’ attacco del siluro. Proseguendo in avanti verso prua si attraversa l’albero centrale e si arriva al piano superiore della nave. Ci sono due accessi alla sala macchine, ma si raggiungono con molta difficoltà , poiche c’è molto sedimento ed è tutto ricoperto di sabbia. Su entrambi i lati di tutto il piano centrale vi sono passaggi coperti da conchiglie sedimenti e ostriche, che insieme formano un denso strato di alta circa 1,8 m e lasciando non più di circa 50 cm di passaggio. Proseguiamo verso sinistra, circa a metà strada c’è una porta leggermente aperta attraverso la quale si possono vedere una quindicina di lampade a petrolio di diverse forme e dimensioni. Alla fine del nostro percorso troviamo un grande riflettore della nave capovolto , caduto dal ponte di comando, la cui base è ancora rivolta verso l’alto. Il riflettore pesa circa 200-300 kg è sicuramente un pezzo da museo. Entrambi i percorsi si concludono verso il vicino al ponte di comando. In quel punto ci sono piastrelle mancanti ed anche la targa con il nome della barca, probabilmente tolte da poco, lo si deduce dal fatto che sono rimaste le macchie di rugine la dove sono state tolte.

Sul ponte non è stato notato alcuno strumento marittimo, ma poiché sotto è collassato, è possibile che tutti gli strumenti siano caduti e sono coperti dalla sabbia, come è possibile che siano stati portati via. Non sono visibili segni di lavoro o devastazione Sotto il ponte davanti all’albero, c’è una copertura transitoria, con una scala che conduce a una delle stanze passeggeri situate sotto il ponte di comando e che può essere facilmente raggiunta attraverso due grandi finestre rettangolari situate in entrambe le due parti dello scafo. Inoltre, le stanze si allungano verso la poppa su due corridoi molto stretti aventi nei lati gli accessi alle cabine. Uno dei corridoi è interrotto solo dopo 3-4 metri, mentre l’altro è percorribile e probabilmente terminava in una delle stanze a poppa. Parallelamente alle due grandi finestre laterali c’è una sorta di anticamera dove diversi oggetti sono sparsi sul pavimento. Alcuni oggetti sembrano parte del bagaglio mentre altri sono irriconoscibili. Entrando nello sportello e scendendo sul ponte, si entra in un ampio spazio del quale non si sa con esattezza se contenesse parte del carico o passeggeri. Il passaggio attraverso lo stesso oblò può essere raggiunto fino all’ultimo spazio vuoto che non è stato ancora esplorato fino in fondo e che era quasi certamente un spazio dedicato a parte del carico. Oltre a “Euterpe”, distante 3 Nm, “Albanien” appartiene ad un gruppo di bellissimi relitti. Se vuoi esplorare meglio questi due relitti, dovresti fare almeno due immersioni per ogni relitto, solo per visitarli, ma per conoscerli bene servirebbe una intera settimana .

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